FOTO 'AREA Titolo: Fotografia 'Arealita' 5L 2017 - 1 di 3
Misure cm.60x30h.
(Opera esposta al Quintocortile in occasione di Photofestival 2017)
Euro 2500

Ugo Locatelli (Bruxelles 1940 – Piacenza 2023), esplora dal 1962 lo spazio sottile.

Ugo Locatelli, architetto, artista sperimentale con interesse per l’osservazione del mondo oltre le
apparenze, l’intreccio generativo dei saperi, l’ipertestualità, le potenzialità di segni e metafore, la
mente relazionale.
La ricerca per mezzo della fotografia inizia nel 1962 con esperienze sulla possibilità di sottrarre
elementi del ‘reale’ a sguardi superficiali.
Alcuni progetti vengono realizzati con il contributo di altri autori, ad esempio: Ben Vautier del Gruppo
Fluxus per il Festival Internazionale Non-Art nel 1969; Sebastiano Vassalli per Teatro Uno. Il Mazzo. Il
gioco del teatro del Mondo, presentato alla Biennale di Venezia nel 1972.
Da segnalare due tesi di laurea: sulla ricerca fotografica del periodo 1962-1972 (Lezoli 2003, Parma) e
sulla successiva (Licata 2006, Catania).
Nel 1997 ha avviato il percorso “Areale”, un laboratorio pluridisciplinare di apprendimento per
scoperta, di osservazione della filigrana della realtà, verso un’ecologia dello sguardo e del pensiero.
Informazioni su progetti “Areali” 1997 – 2017: http://www.ugolocatelli.it

Photofestival 2017
Appunti per il progetto espositivo AREALITA’
Galleria Quintocortile – Milano – maggio 2017
Con questa serie di tavole fotografiche site-specific chiamate Arealità1, sei come le principali direzioni nello spazio, la Galleria Quintocortile – luogo per lo sguardo – diventa il luogo guardato, visibile e invisibile.
Ogni tavola comprende la fotografia di un particolare dell’ambiente, una sequenza di scomposizione in sei immagini-flusso, e poi un’immagine-cristallo2 finale, in apparenza astratta. In questa ricognizione ogni tavola si trasforma in una ‘stazione sensibile’, un
pre-testo aperto a tutti gli sguardi che incontra.
La decostruzione è caleidoscopica3, un modo di guardare l’immagine nel suo divenire, di interrogarla: così il soggetto-osservatore, nel cercare di comprendere l’oggetto o la sua immagine, lavora sulla propria percezione. Influenzando, influenzandosi.
Ogni fotogramma è, mentalmente, sia tridimensionale (nella sua configurazione ‘solida’ di immagine-cristallo), che quadridimensionale (nell’essere immagine-flusso lungo la quale scorre il tempo, con vibrazioni visibili).
1 Arealità è una parola desueta che indica la natura e la proprietà di area. Per caso la parola si presta anche a suggerire una mancanza di realtà o, meglio, una realtà tenue, leggera, sospesa (Jean-Luc Nancy, Corpus, Cronopio, Napoli 1995).
Per chi scrive qui Il termine areale viene inteso in una triplice valenza: il “reale” come area di relazione; con l’a privativa assenza del “reale”; con l’a di moto a luogo avvicinamento al “reale”. Areale è un processo di apprendimento per scoperta attivato dal 1997 con numerosi
progetti pluridisciplinari (riferimenti: http://www.ugolocatelli.it).
2 Questa concezione dell’immagine possiamo ritrovarla nell’analisi di Gilles Deleuze nel testo L’image-temps, Les éditions de Minuit, Paris 1985.
3 In questo senso, si potrebbe dire, che il carattere cinematografico della nostra conoscenza delle cose deriva dal carattere caleidoscopico del nostro adattamento a essa (Henri Bergson,
L’Evolution créatrice, Editeur Félix Alcan, Paris 1907).

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Arte Contemporanea : nuovi sguardi

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