Es. 38- Edizioni Essegi
Sol Lewitt Libro-opera in 90 esemplari cm 34 x 61 x 3
Ogni libro è firmato e numerato in colophon ed è composto da 15 fogli in monotipo, 2 dei quali ( foglio n1 e foglio n°4 ) sono ugualmente firmati. seconda scatola aperta con tutti i 15 fogli disposti a formare l'opera intera
Sol LeWitt, vero nome Solomon LeWitt , Hartford, 9 settembre 1928 – New York, 8 aprile 2007), è stato un artista statunitense legato a vari movimenti, tra cui l’arte concettuale e il minimalismo.
Nasce a Hartford, nel Connecticut, da una famiglia di immigrati ebrei russi. La madre incoraggia le sue doti artistiche permettendogli di frequentare un corso presso il Wadsworth Atheneum di Hartford. Nel 1949, dopo aver conseguito un BFA alla Syracuse University, si reca in Europa dove studia dal vivo dipinti dei grandi maestri. A partire dal 1950 presta servizio nella Guerra di Corea, prima in California, poi in Giappone e infine in Corea.
Nel 1953 si trasferisce a New York e apre uno studio nel Lower East Side, nel vecchio insediamento ebraico ashkenazita su Hester Street. Durante questo periodo studia alla School of Visual Arts e lavora presso la rivista Seventeen.
Nel 1955 lavora per un anno come grafico nello studio dell’architetto Ieoh Ming Pei. Nello stesso periodo, conosce il lavoro del fotografo tardo ottocentesco Eadweard Muybridge, i cui studi sulla sequenza e sulla locomozione sono una delle sue prime influenze. Queste esperienze, unite a un lavoro di livello base come receptionist notturno e impiegato svolto nel 1960 presso il Museum of Modern Art (MoMA) di New York, ebbero un forte impatto sui successivi lavori dell’artista. Al MoMA, tra i colleghi di LeWitt, possiamo ricordare artisti come Robert Ryman, Dan Flavin, Gene Beery e Robert Mangold, e la futura critica d’arte e scrittrice Lucy Lippard.
Nel 1960, l’ormai nota mostra “Sixteen Americans” (a cura di Dorothy Canning Miller, con lavori di Jasper Johns, Robert Rauschenberg e Frank Stella) crea un’ondata di eccitazione e di discussione nella comunità di artisti che segna LeWitt. LeWitt diventa anche amico di Hanne Darboven, Eva Hesse e Robert Smithson.
Durante la fine degli anni Sessanta insegna in diverse scuole di New York, tra cui la New York University e la School of Visual Arts.
Nel 1970, lascia New York per Spoleto, in Italia, situa il suo studio nel centro storico e si stabilisce sulle pendici di Monteluco, dapprima in un eremo di proprietà di Marilena Bonomo, successivamente in una casa torre acquistata nei pressi della chiesa di San Pietro .Dopo essere tornato negli Stati Uniti alla fine degli anni Ottanta pone a Chester, nel Connecticut, la sua residenza principale.
Muore nel 2007 a New York, a 78 anni.