Duilio Forte ,artista di origine italiana e svedese. L’esperienza pratica della tradizione svedese con l’attenzione alla natura ed alla semplicità, si fondono con il grande respiro e complessità della storia e della cultura artistica italiana. Nel 1998 fonda Atelier Forte, un laboratorio di ricerca nel campo architettonico e scultoreo che si occupa della progettazione e realizzazione di opere artistiche e architettoniche.I materiali che vengono utilizzati sono il legno ed il ferro. Con questi due materiali antichi si creano opere con caratteristiche speciali, come nella serie Sleipnir, il mitico cavallo di Odino dalle otto zampe, che si fonde con la tradizione del cavallo di Troia, sia per espugnare fortezze ed arsenali, che per scivolare leggero sulla laguna di Venezia o nei laghi del Bergslagen svedese. L’atelier è’ uno spazio in continuo sviluppo e mutazione dove nascono i progetti e le opere che concorrono a definire lo stile ArkiZoic. L’atelier è il luogo fisico in cui la contaminazione tra i diversi campi dell’arte e della cultura costituisce un atto creativo. I personaggi che animano gli spazi, come attori che interpretano il proprio ruolo, concorrono con varie competenze e capacità al compimento dell’opera, come avviene nel cinema o nel teatro.
– 2003 : organizza ogni anno il corso estivo StugaProject nella foresta svedese, e organizza un workshop di arte e architettura in Svezia denominato Stuga Project presso la città di Grythyttan.
– 2005 è membro della Associazione Architetti Svedesi.
-2008 partecipa con l’opera Sleipnir Venexia alla XI Biennale di Architettura di Venezia.
– 2009, in occasione dei 200 anni della nascita di Darwin, Duilio Forte scrive il Manifesto Arkizoic, lo stile architettonico caratterizzata dal connubio tra architettura e Anemos, il soffio vitale.
-2010 partecipa alla XII Mostra internazionale di architettura di Venezia con l’opera Sleipnir Convivalis.
-2016 partecipa alla XXI Triennale internazionale di Milano con l’opera URSUS all’interno della mostra Stanze, nuove filosofie dell’abitare a cura di Beppe Finessi.