Titolo:'I RACCONTI DI MAYIM' – Serra 26 Foto acquisita su pellicola giugno 2002 – stampa personale Epson maggio 2014 – prima prova d'artista
Misure: cm.48h.x32
Euro 1800

Delli Carlo nato nel 1963 – fotografo

L’eco insistita della storia. Allusioni trasversali. Necessità espressive. Le fotografie di Carlo Delli propongono, soprattutto, un rovesciamento della prospettiva. Si richiamano a descrizioni primitive. Segni secchi e sintetici. Di assoluta brevità. Eppure contengono, per dirla ancora alla Facchinelli, un Tempo Espanso che ti conquista, che non trova legittimazione alcuna, se non nel profondo canestro
dell’arte.
Gianni Celati dice che anche l’immaginazione fa parte del paesaggio: lei ci mette in stato d’amore per qualcosa là fuori… poi prosegue… si è disposti all’osservazione quando si ha voglia di mostrare ad altri quello che si vede. E’ il legame con gli altri che dà colore alle cose…
Proprio ciò che accade osservando questa serie di immagini. Da una parte ombre inquiete, dall’altra specchio del mondo. Difficile scegliere dove stare. Cosa guardare. Il punto di vista del fotografo raccoglie l’universo in una miniatura assurda, dove nulla si somiglia. In un’altra inquadratura le cose del mondo sono là che navigano nella luce e ci vengono incontro con milioni di domande e implicazioni.
Solo con la giusta distanza si ritrova l’equilibrio per comprendere quella visione complessa. Si chiama consapevolezza. E’ il procedere lento e inesorabile di ciò che siamo e di ciò che ostinatamente vorremmo cambiare e migliorare.
Ma forse è meglio spersonalizzare le letture e ricominciare il viaggio più leggeri. Lasciare agli occhi il primato della scoperta e consentire a queste forme indistinte, sorrette da macchie di colore, di dispiegarsi serene sulla carta fotografica.
L’estasi trova ritmo. E’articolazione dell’energia creativa, crescita segreta e quasi biologica delle forme. Senza il ricorso all’illusionismo della filosofia senza risposte, Delli compone immagini con un ordine preciso. Come un cercatore d’oro setaccia i turbamenti e filtra i dubbi di una vita intera.
Così, senza risposte e senza certezze, è riuscito a crearsi una sorta di mappa interiore dei sentimenti con tempo senza centro, vibrante e mai fermo.
Intanto, in silenzio, c’è qualche cosa che si sposta e che passa in rassegna le forme di tutta la vita.
Denis Curti, Milano…

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Arte Contemporanea : nuovi sguardi

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